Introduzione

Orizzonti lavorativi

Dubai consente l'ingresso di un'ingente quantità di forza lavoro straniera nel suo territorio, però quasi esclusivamente per progetti di breve durata.

Generalmente, non è consentito a coloro che non sono di nazionalità dubaiana di entrare definitivamente a far parte della vita del paese. Gli stranieri vengono tenuti sotto controllo, anche se trattati con molta cordialità: pagati bene, alla fine del loro soggiorno vengono ringraziati e ricompensati a dovere per i servizi prestati. D'altro canto, il governo è consapevole della necessità di offrire impieghi decenti, con possibilità di carriera per i propri giovani, il cui livello d'istruzione cresce sempre di più e che si sentono attratti da altre culture o altri paesi ( molti studiano nel Regno Unito o negli Stati Uniti). Date le ingenti somme investite per migliorare il sistema educativo e lo stato sociale, Dubai nutre la concreta speranza di poter diventare quasi autosufficiente dal punto di vista occupazionale.

Molti osservatori esterni, però, sostengono che la forza lavoro straniera continuerà a giocare un ruolo fondamentale ancora per molti anni, probabilmente per le prossime due o tre decadi, anche se, ovviamente, assisteremo a dei cambiamenti importanti, sia per quanto riguarda il numero di persone assunte sia per quanto riguarda le abilità richieste. Per esempio, gli ambiziosi progetti edilizi, attualmente sparsi per tutto il paese (intere reti stradali, aeroporti, porte e aree di smercio), ovviamente diminuiranno con il passare del tempo e, di conseguenza, la domanda di manodopera specializzata in questo settore calerà. Lo sviluppo del commercio, tuttavia, porterà alla realizzazione di ulteriori progetti edilizi dato che l'economia di Dubai è in continua crescita. Secondo le previsioni, la domanda di quadri, figure professionali specializzate e, soprattutto, con grande esperienza nel campo della tecnologia rimarrà alta negli anni a venire, anche se non ci si aspetta né un'immigrazione di massa né l'ingente quantità di richieste di cittadinanza che ne conseguirebbe, cosa che hanno invece vissuto altri paesi occidentali. Da escludere anche la presenza di profughi o persone che lasciano il proprio paese in cerca di una vita migliore, Dubai non lo permetterebbe. Gli stranieri non possono ambire alla cittadinanza e nemmeno possedere terreni o proprietà, anche se sembra che ci sia un certo rilassamento dal punto di vista delle restrizioni legislative e burocratiche per quanto riguarda le attività private.

Ci sono anche altre questioni da prendere in considerazione: la cultura, per esempio, sicuramente si differenzia in molti aspetti rispetto a quella occidentale. È opportuno allora chiedersi se lo stile di vita, e soprattutto le numerose restrizioni, possano rappresentare un problema; se il trasferimento possa giovare alla tua futura carriera; se la tua famiglia ( i figli in particolar modo) possano trarre beneficio dal cambiamento; che tipo d'impatto può avere sulla loro istruzione e futuro professionale. Se ambisci a metterti in proprio, come molte altre persone, sarà utile tenere presente che il cammino che porta a gestire un'attività propria è tortuoso e che ti sarà quasi sempre richiesto di agire con un partner del luogo che dovrà possedere la maggioranza dell'azienda stessa. Lo accetteresti?

Negli ultimi decenni il Medio Oriente è stato teatro di conflitti e instabilità generalizzata, anche se gli stati del Golfo rappresentano in genere un posto sicuro in cui lavorare. Ciononostante, prima di andare in qualsiasi paese del mediorientale, è opportuno fare adeguate ricerche e richiedere informazioni all'ufficio esteri nel tuo paese. Ricorda che l'omosessualità è considerata reato in questa regione.

Idealmente dovresti essere in possesso di un'offerta di lavoro da parte di un'azienda prima di partire alla volta di Dubai. I “viaggi della speranza” raramente vanno a buon fine, bisogna avere una buona dose di fortuna, possedere alte qualificazioni, molta esperienza e saper cogliere le opportunità al volo. Inoltre, è vitale avere contatti in loco e fare ricerche su eventuali aziende presenti sul territorio che potrebbero essere interessate al tuo profilo.

Gli Emirati Arabi Uniti(E.A.U.)

Dubai fa parte degli Emirati Arabi Uniti, una confederazione di emirati di cui fanno parte anche Abu Dhabi, Ajman, Fujairah, Ras Al-Khaimah, Sharjah e Umm Al-Quwain. Abu Dhabi e Dubai; i due affiliati principali sovvenzionano gli altri emirati. Come succede per gli stati del Golfo, petrolio e gas sono alla base dell'economia nazionale. Gli Emirati, come viene chiamata la confederazione, sono il terzo produttore di petrolio del Medio Oriente, con una produzione giornaliera di circa 2,5 milioni di barili, e vanta il terzo giacimento petrolifero più grande del mondo. Secondo le ultime previsioni sui giacimenti petroliferi, nel sottosuolo di Dubai c'è petrolio sufficiente a soddisfare il fabbisogno almeno per i prossimi cento anni, se si continua con il ritmo d'estrazione attuale. Anche i giacimenti di gas degli E.A.U. sono piuttosto abbondanti, e il valore delle risorse energetiche è stato accresciuto ulteriormente dall'arrivo di capitali stranieri forniti dall'International Petroleum Company (IPIC), soprattutto nel campo della raffinazione e nel petrolchimico.

Dubai, come altri stati del Golfo, ha promosso la diversificazione economica, fino al punto che le aziende che esulano e dal settore “petrolio” rappresentano più della metà del prodotto interno lordo. I progetti più importanti riguardano il settore petrolchimico e la raffinazione (downstream), le telecomunicazioni, l'aviazione e il turismo. Gli Emirati Arabi Uniti hanno il reddito pro-capite più alto del mondo arabo.

Dubai ha sentito i maniera più forte di altri paesi arabi la necessità di diversificare la propria economia, quindi è riuscito a sviluppare un'ampia gamma di attività manifatturiere, industriali, edilizie e nel settore terziario. DUBAL è un importante progetto che si dedica alla fusione dell'alluminio, la sua capacità di produzione e d'esportazione verso i paesi dell'Unione Europea o altri è in continuo aumento. Il porto Jebel Ali Free Zone Authority (JAFZA) ha contribuito in maniera decisiva allo sviluppo dell'economia: le condizioni preferenziali di scambio hanno attratto molte aziende manifatturiere e di distribuzione di livello internazionale a cui è concessa la proprietà al 100%. Un'altra zona di libero scambio, Um Al-Qain, è situata circa 50 km a nord di Dubai, all'interno del porto di Ahmed Bin Rashid port, location di Dubai Drydocks, una dei più grandi centri di riparazione navale e concorrente di ASRY in Bahrain .


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